Appena la vedevi, sembrava
una casa enorme. Dalle finestre si vedevano spighe di grano
e c'era una stalla.
Qui c'erano delle mucche e, quando si ammalavano, si chiamava
subito il dottore. Per entrare c'era un portone senza lavorazioni
perché non c'erano i soldi.
Quando entravi nella casa c'era odore di stalla, dovuto alle
mucche, alle galline e alle faraone che facevano entrare odore
di letame.
Si sentivano le voci di tutti gli abitanti della casa che cantavano,
si raccontavano storie e si facevano battute in dialetto.
Si udivano anche i rumori della ruote dei carri che andavano
in giro a portare il grano per il padrone.
Intanto le mucche muggivano e si udivano i suoni del latte che
cadevano nei secchi alle mungiture.
Nella casa,
al piano di sopra, c'era una stanza con cinque letti.
Era la cascina di una volta.
MARCO
N.
Ero sulla strada e mi
stavo avviando verso una casa.
C'era nebbia e, ad un certo punto, vidi una cancellata ed un
muro grezzo. Intorno c'erano prati e campi di grano e granoturco.
Dietro alla cancellata, apparve un cortile con una cascina.
C'era una stalla e si sentiva odore di animali ed i loro versi.
C'erano galline, maiali e asini.
Appena varcai la soglia di casa, vidi la cucina con pentole,
mestoli e la madia.
C'era una tavola. Al
piano superiore c'era una stanza con un letto matrimoniale e
tre altri letti più piccoli.Camminavo
in un sentiero quando era quasi mattino.
Dovunque ti giravi intuivi il grano avvolto dalla nebbia che
non riuscivi a vedere.
Mi avvicinavo sempre di più e mi sembrava di intravedere
una casa o, meglio, una cascina.
Andai ancora più avanti e incominciavo a sentire odore
di legno bruciato e di stalla.
Udivo pure il rumore delle galline e dei galli che cantavano
su un mucchio di legno: "Chicchiri, chi, chi, chi, richi".
Incominciai a vedere meglio la cascina con i suoi grandi fienili
e la stalla.
In quella casa con c'erano i mobili ma solo il tavolo e la madia
dove tenevano le provviste.
Le camere da letto, al piano superiore, erano affollate di letti
e ci dormivano anche in dieci.
Quando giunse
l'alba, i contadini uscirono con i carri insieme all'aratro
dietro che faceva rumore di catene.
MARCO
T.
Vedevo nella penombra
una casa di campagna. Ci passai vicino e mi fermai.
Le oche, le galline, le faraone
"Crecrecre, chichichichirichì,
iniminim
".
La casa era di un bianco sporco e la stalla macchiata di nero
con i moschini che volavano.
La mucca muggiva e, mentre scaldava, si sentiva profumo di fieno
ma anche un odore forte.
All'interno della casa, c'era una piccola cucina con un tavolo
lungo e due panche.
Il caminetto illuminava ed anche il fuoco.
IVANO
Passeggiavo
sulle strade, sentivo un coro che cantava. Mi avvicinai e iniziai
a vedere un tetto a forma di botte, poi vidi una casa e mi fermai
a vedere quella meraviglia. Aveva le finestre appannate, i balconi
erano addobbati con delle pannocchie, i muri erano grigi. Le
porte ed i portoni erano di un legno resistente e protettivo.
Ero sempre più curioso ed entrai nel cortile. Spiai dalle
finestre: i muri erano di mattoni di terracotta, c'erano pochissimi
mobili. La cucina era al piano inferiore mentre la stanza da
letto era sopra. La stalla, all'interno, era divisa in recinti
dove si mettevano gli animali come i maiali e le mucche... Il
pavimento era pieno di fieno. Ormai si era fatto tardi e tornai
a casa.
MATTIA
Stavo camminando tra
le spighe di grano, sentivo l'odore del fieno e della paglia
Entrai in un grande portone di legno. Vidi una cascina a forma
di ferro di cavallo, lì si sentiva anche l'odore della
legna bruciata. C'erano due piani. In
quello inferiore c'erano le stalle: non erano molto grandi e
ogni contadino possedeva qualche cosa, magari una mucca. C'erano
anche le cucine e, dentro, pochi mobili: un tavolo, una madaia
dove si impastava e si teneva il pane già fatto. Per
andare al piano superiore dove si trovava la camera da letto,
bisognava o passare da una scala interna oppure passare da una
scala di legno esterna. Nella camera da letto c'era un letto
matrimoniale e dei letti separati a seconda delle necessità.
La camera era scura ma tutta la cascina era di colore bianco
sporco. Anche se quella cascina non era come le cose di oggi,
mi piaceva...
MATILDE
Avviandomi
verso casa, sento sempre di più le voci degli animali...
Mna mano che mi avvicino vedo sempre più vicini i muri
di pietra tutti sporchi: neri, grigi, con qualche pietra tolta.
Avvicinandomi ancor di più, vedo un grande portone
di legno mezzo rotto. Entro in cortile: vedo galline e mucche
che scorrazzano di qua e di là per il cortile. Le pannocchie
appese ai balconi, i bambini giocano insieme, alte torri dei
"balot" di fieno, scricchiolio di carri che pestano
le pietroline. Al centro del cortile, c'è il pozo dove
i bambini o le donne prendono l'acqua per tutta la famiglia.
Entro in casa: il tavolo di legno, il caminetto e la madia dove
la nonna mettte al riparo il pane, l'unico mobilio. Salendo
su dalla scala, c'è la stnaza da letto dove tutti gli
abitanti della casa dormono insieme. Passando dalla scala esterna,
scendo giù in cortile ed entro nella stalla. Ci sono
le mucche, le galline ed il maiale che si è spaventato
credendo la volessero ammazzare. QUESTA E' UNA VITA DURA!
MAURIZIA
La vita
di campagna, una volta, era molto dura perchè non si
avevano tutte le cose che si hanno adesso. Anche i bambini lavoravano
e mio nonno mi ha raccontato che, una volta, non avevano nessun
gioco. Se ce l'avevano era di stracci. Sì, erano molto
poveri. C'era la casa, non molto solida, dentro c'era qualche
mobile. C'erano i letti, pochi, e dovevano stare tutti stretti.
C'era un "bagno" esterno con un water ma non era come
il nostro! C'erano molte finestre perchè la luce non
c'era. Fuori, vicino, c'era la stalla con due mucche, un maiale,
un asino, la paglia ed una sedia. Dura la vita di campagna!
FEDERICA