NOCINO


Nocino era un piccolo scoiattolo che abitava con i suoi due fratellini in una bella casetta scavata in un tronco d'albero. Era molto grazioso, ma cosi disubbidiente e birichino tanto da finire sempre in un mare di guai! Tutte le mattine, mentre la mamma gli raccomandava di mettere da parte un'abbondante provvista di noci e nocciole per l'inverno, lui neppure si degnava d'ascoltare! E non appena lontano da casa, cominciava a correre, a saltare e a ballare tra i ciuffi d'erba ancora freschi di rugiada e i profumati fiori che la brezza mattutina muoveva delicatamente.
La grande passione di Nocino era la musica.
per questo si recava ogni giorno a far visita alle raganelle dello stagno, per ascoltare... e perché no, per unirsi ai loro concerti!
Fra gli altri difetti, poi, in particolare ne aveva uno: era molto goloso, goloso di tutto ciò che era dolce!
Quando incontrava Cippi in compagnia della sua amica Marilù, per lo scoiattolo iniziava la festa! Il passerotto, intatti, volava sul ciliegio, di ramo in ramo, e con il becco staccava delicatamente i frutti più maturi che cadevano a terra: e Nocino ne faceva sempre una gran scorpacciata!
Nocino faceva ritorno a casa soltanto al tramonto.
Vedendolo arrivare tutto sporco e segnato, la mamma scrollava il capo in segno di disappunto, poi lo sollevava tra le zampe e... hop là!
Lo immergeva nella grande tinozza piena d'acqua e sapone e fra pianti e strilli gli faceva il bagnetto. Ma come si può immaginare, a Nocino questo non piaceva un gran ché! Un bel giorno d'autunno la tartaruga Marilù comunicò ai suoi amici una notizia davvero strepitosa :
"Sapete che dall'altra parte dello stagno c'è una caverna buia e profonda? Il leprotto Tup mi ha detto che è la tana di un terribile orso e che vi è nascosta un'ottima provvista di dolcissimo miele!"
" Miele! Hai detto miele?" esclamò Nocino pregustando una deliziosa merenda.


" Ebbene, amici, io ci vado subito e chi vuol dividere con me lo squisito spuntino, mi segua!"
La tartaruga, essendo la più lenta, prese la via dello stagno, con l'intento di raggiungere l'altra riva a nuoto.
Cippi la segui volando e Nocino, che come ricorderete aveva il terrore dell'acqua, preferì compiere un lungo giro intorno allo stagno, lanciandosi con abilità da un albero all'altro della foresta. Saltando e volando di ramo in ramo, a un certo punto si accorse di essersi perso nel bel mezzo del bosco. Per fortuna scorse un vecchissimo gufo, appollaiato su un albero vicino, che fu tanto gentile da mostrargli la strada.
In un battibaleno lo scoiattolo raggiunse il luogo indicato e senza un briciolo di esitazione, si inoltrò spavaldamente nella buia caverna.
Ad aspettarlo c'era un gigantesco... vaso traboccante di miele!
Desideroso di farne una scorpacciata, sali su uno sgabello e calata la testa e la schiena oltre il collo dell'anfora, cominciò a leccare il miele con tale voracità che addirittura si scordò di respirare,.. Intatti ben presto Nocino fu costretto a sollevare la testa per prendere fiato, e proprio in quel momento sentì che qualcuno si avvicinava alla tana con passi pesanti...
"Aiuto!" pensò lo scoiattolino spaventato più che mai.
"Questa non è Marilù... le tartarughine non hanno un passo cosi pesante... Questo è l'orso, il terribile orso che fa ritorno alla sua caverna!"
Plof... plof... plof... Il pesante passo, infatti, si avvicinava sempre di più! Nocino fece appena in tempo a nascondersi in un sacco colmo di lenticchie, e i minuscoli legumi si appiccicarono in gran quantità al suo pelo cosparso di miele. Ma il terribile orso altro non era se non... un graziosissimo cucciolo, un orsetto! Entrando nella sua grotta, si accorse subito che qualcuno aveva assaggiato la provvista di miele e immediatamente si precipitò a controllare il sacco di lenticchie che aveva raccolto con tanta cura per l'inverno.


Sollevò un lembo del sacco e vide balzar fuori uno strano animale... a pallini verdi!
Che spavento!
La paura fu così tanta che tutti e due, scoiattolino e orsetto, se la diedero a gambe levate per il bosco, in due direzioni diverse e corsero senza mai fermarsi per chilometri e chilometri! Nocino si ritrovò cosi, senza fiato, nel bel folto di una fitta macchia. Soltanto allora, facendosi molto coraggio, decise di fermarsi. Ma... che gioia! In una piccola radura i suoi fratellini erano intenti ad accatastare le noci e le nocciole raccolte durante il giorno!
Con l'ultimo fiato che gli restava li chiamò a gran voce, ma i tre piccoli scoiattoli, quando si voltarono e videro quello strano mostro a pallini verdi, fuggirono spaventati verso casa.
"Oh, povero me!" prese a piagnucolare Nocino. "Neppure la mamma capirà che sono io!" Ma quando la mamma vide quello strano mostriciattolo tutto solo e impaurito capì subito di chi si trattava...
Lo prese tra le zampe, e lo coprì di carezze e di baci!
Dopo quella lezione il piccolo Nocino è diventato uno scoiattolino modello. Ogni giorno si lava, si pettina, raccoglie noci. pigne e nocciole, poi torna a casa con Cippi e Marilù fischiettando allegramente. Ah, dimenticavo di dirvi che Nocino è sempre ghiotto di miele, ma... soltanto se gli viene regalato!