Il Roero, antica signoria feudale situata sulla riva sinistra del Tanaro, che fra calanchi e tufi raggiunge la pianura è un' area neonata in senso geologico, in quanto sedimentazione marina pliocenica di argille e sabbie quando già le Langhe erano emerse e consolidate nella loro arenaria: neonata nell'orografia, poiché le sue tortuose dorsali e vallette si modellarono nel corso del quaternario. Appartiene ai bacini fluviali del Tanaro e del Po e ciò si concretizza in due settori intimamente connessi fra di loro ma altrettanto diversi e netti per caratteristiche geomorfologiche: sono i due volti del Roero.
L'area appartenente al bacino del Tanaro è quella abitata sin dalla preistoria, ricca di antichi toponimi, quasi ovunque parcellizzata all'inverosimile, in una parola antropizzata. Borghi di sommità di origine medioevale, frazioni recondite, strade infossate, castelli e torri: i segni della storia sparsi in ogni suo angolo.
Ma sorvolando idealmente l'area verso nord-ovest si giunge al contorno spartiacque che divide dal bacino del Po. Qui, nelle cosiddette "fini superiori" - regno pressoché incontrastato del bosco e delle "rocche" - il paesaggio si fa grandioso. Scoscendimenti di parecchie decine di metri scavati quasi verticalmente nelle tenere sabbie astigiane , guglie, pinnacoli, forre impraticabili: il tutto in una contorta fascia che va da Pocapaglia a Cisterna d'Asti, toccando diversi paesi.
La bellezza dei sentieri del territorio risiede proprio nella varietà di ecosistemi e ambienti naturali che l'escursionista incontra durante le sue passeggiate. Si passa dalle colline coltivate a vita, dove l'impronta dell'uomo è visibile da secoli e ha modificato il paesaggio in modo significativo a boschi pressochè incontaminati dove si possono incontrare animali e specie vegetali simbolo di questa terra. Tra i percorsi più interessanti i grandi sentieri (S1, S3 e S4) che attraversano i comuni della rete, oltre ad un ampio ventaglio di sentieri locali, all'interno di ogni singolo comune.
Tra le Rocche del Roero e le colline dell'Alto Monferrato è facile trovarsi in luoghi dove lo sguardo può spaziare fino all'orizzonte e mostrare un tramonto o un'alba suggestiva. Paesaggi romantici e dolci, da ammirare in un agosto assolato o ricoperti di neve, nel freddo di gennaio. Troverete in queste pagine fotografie e brevi descrizioni di questi splendidi e magici luoghi.
Il castello di Cisterna
Rocca Tagliata (Cisterna)
Il castello di Magliano
Il Castello di Govone
La Rocca di Vezza d'Alba
Madonna dei Boschi (Vezza)
Possiamo imbatterci, tra le colline e i castelli, in vere e proprie oasi naturali create dall'uomo per salvaguardare il territorio o rimaste incontaminate da secoli, in cui sopravvivono specie tipiche dell'ecosistema boschivo, in particolare uccelli e piccoli mammiferi.
Oasi di S. Nicolao
Aspre e inaccessibili, selvagge e misteriose, incidono il territorio con forre profonde e tortuose, ricoperte di lussureggiante vegetazione quali il pino silvestre (Pinus Sylvestris L.), roverelle (Quercus pubescens Wild), ginestre pelose (Chmaecytisus irsutus L.): sono "le Rocche" paradiso per numerose specie di animali che sfuggono alla caccia e alla cattura grazie agli accessi impervi e difficoltosi.
Regna sovrano il tasso, mammifero di grandi dimensioni che scava tane e gallerie. Lepri e pernici rosse, donnole, ricci e vipere vi trovano rifugio come il regolo, la cornacchia grigia e il variopinto gruccione.
Scopri la loro storia grazie ai bambini di Vezza
Immagini suggestive
A volte in città è difficile immaginare il volo di un uccello rapace o il ticchettio di un picchio che cerca insetti in un tronco. Sono immagini e suoni che si possono incontrare frequentemente tra queste colline, dove boschi e vigne offrono un riparo per mammiferi ed uccelli. Con l'aiuto del Museo Naturalistico del Roero si possono scoprire queste piccole creature e ricevere informazioni.
Il Museo Naturalistico (nei lavori dei bambini)